SET CINEMATOGRAFICI ROMANI - PRIDIO CHI? | Bed and Rome and Breakfast - 3 B&B in Rome

domenica 12 marzo 2017

SET CINEMATOGRAFICI ROMANI - PRIDIO CHI?


Pridio chi? Per l'esattezza dovrebbe essere, Lampridio chi?
Nel finale di Borotalco, film di Carlo Verdone del 1982, viene citata una via di Roma intitolata a Elio Lampridio Cerva.
Sergio Benvenuti, il personaggio interpretato da Carlo Verdone, chiede alla moglie Rossella se sa dove si traova Via Lampridio Cerva e la moglie gli risponde, appunto, "Pridio chi?".


In un modo o nell'altro, comunque, il nostro eroe trova la strada e scopriamo che, nonestante il nome molto "antico romano", Elio Lampridio Cerva è stato un umanista dalmata vissuto tra il XV e il SVI secolo. "Pridio chi" era originario di Ragusa di Dalmazia, l'attuale Dubrovnik in Corazia e il suo nome di nascita era Ilija Crijević. Faceva parte di una delle famiglie più aristocratiche della Dalmazia e passò gran parte della sua vita a Roma latinizzando il suo nome, convinto come era che solo il latino fosse una lingua degna di una persona colta.
Giunto a destinazione, Sergio Benvenuti ritrova la sua ex-collega Nadia Vandelli, interpretata da Eleonora Giorgi, di cui si era innamorato quando entrambi vendevano porta a porta, lei con gran successo, lui con nessun successo, la collezione de I Giganti della Musica. E finalmente si baceranno.


In ogni caso ipalazzi dove si svolge la scena finale non si trovano affatto a Via elio Lampridio Cerva a Vigna Murata, ma a Via Umberto Saba, a Fonte Ostiense, a circa 4 km di distanza. Nella foto li vediamo come sono oggi a 35 anni di distanza.


Borotalco è sicuramente uno dei fim meglio riusciti di Verdone, sicuramente uno di quelli le cui battute e scene sono rimaste più impresse nella memoria e sono diventate modo di dire comune.
Personalmente è quello che mi piace di più, forse perché mi sono un poco ritrovato nel personaggio di Sergio Benvenuti, un sognatore dotato di grandi capacità, di fondo è un ottimo attore, che fa fatica a realizzare i suoi sogni.
L'attenta scelta delle location è uno dei segreti del successo dei film di Verdone. I palazzoni spogli in zone ancora in costruzione della periferia romana si intonano perfettamente con la piccolissima borghesia commerciale di cui fa parte Nadia con il marito, gestore di un bar.
Sergio abita invece in un appartamento che ha un certa pretenziosità, quadri e statue abbondano, messo su sicuramente con i soldi del suocero, interpretato dal grande Mario Brega, titolare di una bella salumeria in una caratteristica via del centro. Qui la vediamo nella celebre scena delle olive greche.

Dopo avere ricordato il bel palazzetto in prossimità del lungotevere dove Sergio si reca per il colloquio di assunzione con I Giganti della Musica, non possiamo non ricordare il favoloso attico dove Sergio incontra il sedicente architetto Manuel Fantoni, in realtà il ristoratore fallito Cesare Cuticcha che vive di espedienti facendo avanti e indietro con il carcere, di cui poi prenderà il posto.
Ed è qui, in questo attico, che ha luogo la scena più famosa del film, quella del "cargo battente bandiera liberiana", ormai diventato un modo di dire comune nel linguaggio di tutti i giorni per indicare qualcosa di misterioso ma al tempo stesso inventato.


Per chi vuole ecco il film completo.

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